Bioedilizia: Isolamento termico a cappotto

L’isolamento termico è uno dei primi aspetti da non sottovalutare nella costruzione o ristrutturazione di qualsiasi tipo di edificio,  tanto più se si tratta di quello dove viviamo o dobbiamo andare a viviere. Due sistemi, uno caldo e uno freddo, tendono sempre a raggiungere un equilibrio, trasmettendosi calore. Non possiamo fermare questo moto andando contro le leggi della fisica, ma possiamo rallentarlo nelle nostre case per venire incontro al portafogli e all’ambiente.

Limitare la dispersione del calore dall’interno all’esterno degli edifici è, infatti, uno dei modi principali per risparmiare energia che diventa una priorità soprattutto in presenza di strutture costruite qualche decennio fa, quando non sempre si teneva conto della formazione di ponti termici, né tanto meno dei problemi legati alla riduzione dei consumi energeticie dell’impatto ambientale. Con la conseguenza di forti dispersioni di calore e la formazione di muffe soprattutto sulle pareti nord degli edifici che incidono, non solo  sull’economia domestica, ma anche, e soprattutto, sulla qualità della vita.

Un uomo trascorre gran parte della propria vita indoor, in luoghi come la propria casa o il proprio posto di lavoro. E’ per questo che deve godere del massimo comfort abitativo al fine di ottenere il benessere psico-fisico. Un primo passo fondamentale, quindi per guadagnare in salute e risparmiare, consiste nel realizzare un corretto ed adeguato isolamento termico della propria abitazione attraverso materiali e processi il più possibile bio-compatibiliParete isolata a cappotto

Le tecniche a disposizione oggi consentono di risolvere su più fronti il problema. Per ridurre le dispersioni di calore ed eliminare gli spifferi, oltre ad intervenire sui vetri, installando quelli doppi, diventa fondamentale isolare le superfici verticali dell’edificio più esposte.

L’isolamento termico migliore, che ha preso piede in Europa negli ultimi 30 anni, è senza dubbio quello cosiddetto a cappotto, realizzato con materiali che rendono le tamponature e le partizioni interne isolate, ma al tempo stesso traspiranti. Ciò avviene perchè si crea una sorta di involucro vivo, che permette all’uomo di poter scegliere di rimanere all’interno di un ambiente sia di inverno che d’estate, perchè lo protegge e fa respirare il suo corpo.

L‘isolamento termico a cappotto, in pratica, consiste nell’applicazione sull’intera superficie esterna verticale dell’edificio di pannelli isolanti che vengono poi coperti da uno spessore sottile di finitura realizzato con particolari intonaci.

Quali sono i vantaggi dell’isolamento a cappotto?

1) Un isolamento continuo e uniforme che consente l’eliminazione totale dei “ponti termici” aumentando la capacità dell’edificio di trattenere calore;

2) l’eliminazione di muffe nelle superfici interne degli edifici;

3) la protezione delle pareti esterne dagli agenti atmosferici;

4) la stabilizzazione delle condizioni termo-igrometriche della struttura degli edifici;

5) la riduzione dello spessore delle pareti perimetrali con il conseguente aumento delle aree abitative;

6) il miglioramento del volano termico delle pareti perimetrali;

7) il rallentamento del processo di degrado degli edifici;

8) l’eliminazione del problema delle infiltrazioni di acqua e delle crepe.

 

Inoltre nel caso di interventi di ripristino e ristrutturazioni di edifici già esistenti, il sistema a cappotto, non richiedendo l’allontanamento degli inquilini durante l’esecuzione dei lavori, ma soprattutto permettendo la realizzazione in un’unica fase dell’isolamento e della finitura, comporta una serie di vantaggi non indifferenti sia dal lato organizzativo che del risparmio economico.

 

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