La casa del futuro

Una casa con tutti i comfort, che produce più energia di quanta ne consuma e che può essere comandata “a distanza” dal proprio tablet. Ma anche edifici rivestiti di materiali che respingono lo sporco, ambienti sempre più silenziosi grazie alle ultime tecniche di isolamento acustico, lampade che captano la luce solare illuminando a giorno le stanze più buie e, in prospettiva, moduli fotovoltaici “organici”, le cui celle contengono pigmenti ricavati dai frutti di bosco.

Le ultime novità per il mondo dell’edilizia e dell’architettura sono andate in scena negli scorsi giorni a Roma durante Expoedilizia, la fiera del settore che ha appena chiuso la sua quinta edizione (dal 22 al 25 marzo). Dalla bioedilizia alla domotica, passando per materiali innovativi, energie verdi, città intelligenti: tante le tematiche trattate, con aree specifiche dedicate, tra l’altro, a pavimenti e rivestimenti, elementi strutturali, decori e colori, serramenti, arredo urbano, fonti rinnovabili, software, macchinari e attrezzature.

A spiccare sono state le soluzioni sul fronte della bioedilizia, capaci di coniugare sostenibilità ambientale, massima efficienza energetica e domotica di ultima generazione. È il caso, ad esempio, di CasaEnergyPiù di Wolf Haus, azienda di Bolzano specializzata in case prefabbricate in legno. Il modello di abitazione presentato, ha sottolineato l’ad, Kurt Schöpfer, “produce più energia di quanta ne consuma”. L’involucro della casa (tetto, pareti, infissi) è formato da componenti ad alto isolamento, mentre nella struttura sono istallati impianti a fonti rinnovabili, dal fotovoltaico alla geotermia. Ogni elemento della casa, inoltre, può essere gestito direttamente da un tablet (come l’iPad), controllando livello dei consumi e temperatura, regolando serrande e frangisole, ma anche rispondendo al videocitofono.

L’edilizia verde va anche di pari passo con progetti innovativi nel campo del social housing.A Treviglio (Bergamo), ad esempio, sta sorgendo un complesso di 38 alloggi, tutti di categoria A+, secondo i parametri dell’efficienza energetica, con soluzioni ad hoc per struttura, isolamento, riduzione dispersioni e impiantistica. Il progetto di social housing “privato” (che prevede affitti a canone agevolato e diritto di riscatto dopo 15 anni) ruota intorno al sistema costruttivo brevettato da Ecosism, azienda di Padova che ha ideato un “modulo” in grado (grazie a una speciale maglia di acciaio contenente sia il calcestruzzo che il materiale isolante) di integrare la funzione isolante direttamente nella muratura in fase di realizzazione, senza ricorrere al tradizionale sistema “a cappotto” e riducendo tempi e costi.

In continua evoluzione anche il settore dei nuovi materiali. È il caso del cemento trasparente I-Light di Italcementi: pannelli di calcestruzzo in grado di trasmettere la luce grazie alla combinazione di una matrice cementizia con resine speciali trasparenti. Il prodotto, ideato per il padiglione italiano all’Expo di Shangai 2010, è utilizzabile per diversi tipi di progetto: è in fase di ultimazione a Stezzano (Bergamo) un centro direzionale dove l’i-Light è stato impiegato per pavimenti e pareti interne. Sempre di Italcementi è il Tx Active, principio attivo fotocatalitico che permette alle superfici cementizie di rimanere pulite, preservandone l’aspetto nel tempo.

Soluzioni interessanti anche per l’illuminazione naturale e a consumi-zero delle parti buie di appartamenti e immobili commerciali. È il risultato garantito dai diversi modelli di “tubi luminosi” (come quelli di Solatube o Lightway), lucernari diurni capaci di captare la luce solare attraverso “cupole” sul tetto e di incanalarle verso il basso grazie a un sistema di lenti riflettenti.

Futuro sempre più green, infine, anche per i moduli fotovoltaci montabili sugli edifici. Sono giunti alla fase di pre-industrializzazione, infatti, i pannelli del Chose, il polo solare organico del Lazio, centro di ricerca tra università di Tor Vergata e Regione Lazio che sta sviluppando celle fotovoltaiche nelle quali, al posto del silicio, vengono impiegati pigmenti a base vegetale, come le antocianine derivate dai frutti di bosco.

 

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